balloon

La produzione di energia elettrica e termica da biomassa legnosa in Italia è ancora poco sfruttata, nonostante boschi e foreste italiane coprano oltre un terzo del territorio e siano in continua crescita. Un prelievo di biomassa legnosa, fatto con criteri di corretta gestione del bosco, non ridurrebbe la capacità di assorbimento di anidride carbonica di questo “polmone verde”, anzi la aumenterebbe. La quantità di biomassa utilizzata a fini energetici potrebbe aumentare di oltre 3 volte, consentendo ugualmente un rilevante aumento della massa vegetale presente nei boschi italiani. 

 

 

balloonL’energia elettrica da biomasse è rinnovabile quanto quella ottenuta dal sole e dal vento (emissioni di CO2 sul ciclo di vita paragonabili a quelle del fotovoltaico su edificio), ma rispetto alle fonti solare ed eolica ha una produttività molto più elevata (4700 ore/anno come dato medio attuale, rispetto a 1200 per il sole e 1800 per il vento) e soprattutto è programmabile e flessibile, e può quindi sostituire gli impianti termoelettrici a gas e a carbone non solo per la produzione, ma anche per il bilanciamento del sistema. L’impiego in cogenerazione (produzione elettrica e termica combinate), con distribuzione del calore in reti di teleriscaldamento, assicura un’efficienza complessiva oltre l’80% e riduce le emissioni di CO2 di oltre 10 volte rispetto alla produzione da gas naturale, separatamente di energia elettrica (cicli combinati) e termica (caldaie domestiche o condominiali).

 

balloon

Le emissioni locali di inquinanti sono percepite come un punto di debolezza. Ciò è vero quando la biomassa è utilizzata in piccole apparecchiature domestiche (camini, stufe): sarebbe economicamente insostenibile abbattere gli inquinanti in questi casi. Per impianti di taglia superiore (cogeneratori da almeno qualche centinaio di kW) è possibile, anzi obbligatorio impiegare filtri a maniche, eliminando la quasi totalità delle polveri sottili e, come recentemente di dimostrato su impianti reali da RSE, è anche possibile abbattere gran parte degli ossidi di azoto, l’altro inquinante di un certo rilievo. Una modifica a questi impianti per eliminare anche gli ossidi di azoto è fattibile in tempi rapidi e a costi ragionevoli.