Massimo Gallanti
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Direttore dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici
“Il via al Capacity Market – spiega Massimo Gallanti – è subordinato all’emissione dei provvedimenti da parte dell’Autorità che fissano i parametri economici di regolamento dell’asta. Una proposta messa recentemente in consultazione dall’Autorità fissava un valore massimo del premio, per la nuova capacità, pari a 75.000 €/MW/anno ed un valore massimo per le offerte presentate dalla capacità esistente di 20.000 €/MW/anno. Quest’ultimo valore è allineato ai costi fissi di operation & maintenance delle unità di generazione a Ciclo Combinato (CCGT) caratterizzate dal livello più contenuto di tali costi. Per dare un parametro di confronto, l’asta di dicembre 2017 del Capacity Market irlandese ha chiuso a 41.800 €/MW/anno mentre quella del febbraio 2018 in UK con consegna 2021-2022 ha fatto registrare un valore di 9.600 €/MW/anno al cambio corrente, valore molto basso dovuto all’eccesso di offerta di circa 25 GW su una domanda dell’ordine di 50 GW”.
Michele Benini
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Vice Direttore Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici
“La recente apertura della consultazione della disciplina del mercato della capacità avviata da Terna - commenta Michele Benini - ha permesso di entrare nel vivo del percorso di attuazione. Al mercato della capacità dovrebbero poter partecipare unità di generazione nazionali ed estere anche di piccola taglia (inferiore a 10 MW), comprese le fonti rinnovabili non programmabili, quali fotovoltaico ed eolico, nonché le unità di consumo. Per tutte le tipologie sarà calcolato il contributo in capacità che l’unità è in grado di fornire. Sarà inoltre premiata la flessibilità e anche la minor emissione di CO2. Restano da valutare gli impatti di alcune modifiche recentemente proposte dal Parlamento Europeo al regolamento sul mercato interno dell’energia elettrica che impattano significativamente sui mercati della capacità. Come, ad esempio, la durata annuale dei contratti di capacità per impianti esistenti contro i tre previsti nella fase di “piena attuazione” del mercato italiano ed i vincoli all’accesso ai meccanismi di remunerazione della capacità per le unità caratterizzate da un coefficiente emissivo superiore a 550 gCO2/kWh, ossia gli impianti a carbone.”