Giuseppe Mauri
Giuseppe Mauri Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Capo del Gruppo di Ricerca Tecnologie ICT per gestione e sicurezza informatica reti T&D, Dipartimento Tecnologie di Trasmissione e Distribuzione di RSE
“Il V2G è già possibile per molti veicoli elettrici sulle nostre strade e presto potrà estendersi anche a tutti i veicoli con ricarica in corrente continua. La diffusione dei veicoli elettrici rappresenta un’opportunità evolutiva per il sistema. Nella nostra ricerca abbiamo valutato pro e contro e dimensionato questa potenziale innovazione. Già un solo milione di veicoli elettrici connessi alla rete potrebbe fornire una potenza fino a 10 GW (pari a 8 centrali a gas di grandi dimensioni) per una o due ore, ben più di quella resa disponibile da tutti gli impianti di pompaggio idroelettrico oggi attivi in italia (circa 7,5 GW). È certo che dovrà esserci anche un vantaggio economico per il possessore di veicoli elettrici connessi a sistemi V2G: l’utente finale però metterà a disposizione la propria batteria solo se la remunerazione sarà anche adeguata a ripagare l’acquisto della batteria di maggiori dimensioni rispetto alla necessità quotidiana, la cui accresciuta autonomia potrà sporadicamente utilizzare all’occorrenza. Questi due fenomeni determinano elementi che le nostre analisi contribuiscono a evidenziare e a governare”.
Luigi Mazzocchi
Luigi Mazzocchi Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Capo Dipartimento Sistemi di Generazione di RSE
“Il concetto di V2G può forse apparire l’ennesima fantasia di chi si occupa di ricerca o dei fautori della mobilità elettrica che cercano ulteriori motivi per cui questa soluzione possa apparire vantaggiosa. In realtà se si ragiona sui numeri appare una realtà ben diversa. Se si immagina che nei prossimi 10 o 15 anni i veicoli elettrici raggiungano i 4 Milioni, la potenza erogabile dall’insieme delle batterie a bordo dei veicoli supererebbe di tre volte la punta di domanda sulla rete elettrica italiana. Pur considerando che non tutti i veicoli saranno contemporaneamente collegati alla rete, e che di quelli collegati una parte non sarà disponibile a offrire servizi di flessibilità al sistema elettrico, oppure sarà connessa ad una stazione di ricarica lenta che limiterà lo scambio con la rete, resta comunque evidente come il parco dei veicoli elettrici possa a medio termine costituire una risorsa determinante per garantire l’equilibrio produzione-carico e consentire quindi la forte crescita della potenza delle rinnovabili elettriche aleatorie, come previsto dalla Strategia Nazionale, con bassi costi aggiuntivi ed evitando gli sprechi derivanti da temporanei eccessi di produzione.”